Agnelli: «Superlega contro merito? Non esiste più dal ’91»
Intervenuto durante l’assemblea degli azionisti della Juventus, il patron del club bianconero Andrea Agnelli ha messo sul tavolo i temi più importanti del recente passato e del futuro. Temi legati alla Juventus, ma anche al futuro del sistema calcio.
Ecco alcune sue parole riportate da “Calcio&Finjanza”:
«Quest’anno siamo gli unici ad aver organizzato l’assemblea in presenza, essere unici è segno distintivo di questa società. Gli argomenti che tratteremo sono tutti di particolare rilevanza. Approveremo un bilancio con una perdita di 209,9 milioni, rinnoveremo il cda e proporremo aumento di capitale da 400 milioni che fa seguito all’aumento del 2019 per 300 milioni. Parlando del contesto del sistema calcio, Agnelli ha sottolineato che negli ultimi anni l’industria «ha avuto una crescita composta annua del 12% e non sembrava ci fosse una situazione che potesse mettere in difficoltà il modello di business. Parallelamente a questa crescita c’è stata un’inflazione incredibile nella valutazione dei calciatori. Siamo passati da 2,7 miliardi del 2012 a 7,4 miliardi del 2019, con un’inflazione dalla cessione di Pogba nel 2016».
A proposito del primo aumento di capitale, il presidente bianconero ha sottolineato che «c’erano anticipazioni di investimenti con aspettative di ritorni successivi. In questo contesto entro il quale si è mossa la Juve, è giusto vedere cosa è stato fatto in questi anni. Nel ciclo 2014-2018 abbiamo conseguito eccellenti risultati con un fatturato sopra 400 milioni». «Tutte le linee di ricavo sono state messe in discussione, c’è stata una crisi di liquidità che ha portato a una crisi politico-istituzionale con il lancio della Superlega. Crisi che prosegue anche per i ruoli di Real, Barcellona e Juve, mentre oggi siamo in attesa di una pronuncia da parte della Corte di Giustizia», a proposito dei ruoli di UEFA e FIFA nel mondo del pallone.