Aggressione all’arbitro, parla il presidente Romano: «Devastato e deluso, valuto se mollare»

«Sono devastato. Anni di lavoro e passione per il calcio oggi compromessi da un episodio deplorevole, ingiustificabile. La violenza è inaccettabile senza se e ma». Così Pietro Romano, presidente dell’Asd Russo Sebastiano Calcio di Riposto, commenta sulle colonne de La Sicilia l’aggressione all’arbitro avvenuta il 5 aprile scorso da parte di alcuni giocatori della formazione Under 17 a Torre Archirafi. Nove tesserati sono stati squalificati per cinque anni dal giudice sportivo, mentre quattro di loro sono stati sottoposti a Daspo dal Questore di Catania.

«La gestione dell’ordine pubblico di una partita Under 17 affidata a un gruppo di genitori – aggiunge Romano – si è rivelata un fallimento, alla luce di quello che è accaduto in campo. Purtroppo non ero presente e, probabilmente, ho sottovalutato la partita. I ragazzi hanno sbagliato, nessun dubbio. Noi facciamo il possibile per disciplinarli alle regole dello sport sano. E non è facile. Hanno commesso una serie di gravi errori, tuttavia la punizione che subiranno non è risolutiva. Non contesto il dispositivo, ma prendo atto di un accanimento che non serve».

«Mi trovo in una fase di profonda delusione mista a smarrimento – conclude il presidente della società – e devo capire se continuare o mollare quello che è un hobby, una passione che porto avanti con tanti sacrifici».

Anche i genitori dei ragazzi coinvolti hanno affidato a La Sicilia le proprie riflessioni. La portavoce delle mamme ha dichiarato: «Siamo pienamente consapevoli della gravità e del disvalore di quanto accaduto e, a nome di tutti i genitori, porgiamo le più sincere scuse all’arbitro per la terribile esperienza che ha dovuto subire». Poi aggiunge: «Tuttavia siamo molto spaventati per questa situazione. I nostri ragazzi vengono etichettati come mostri, ma in realtà sono profondamente provati e scossi per quello che è successo. Si rendono conto della gravità del loro gesto e ne sono sinceramente pentiti».