Ag. Dionisi: «Sarebbe rimasto a vita al Frosinone. Decisione presa dal club»
Intervenuto ai microfoni di “Tuttofrosinone.com”, Roberto Ottaviani, procuratore di Federico Dionisi, si è espresso così in merito allo strappo tra il suo assistito e il Frosinone:
«Come è iniziato il tutto? Due settimane fa sono stato convocato dal Direttore, che mi ha comunicato l’esclusione di Dionisi dal progetto tecnico della società, quando fino a qualche giorno prima, mi aveva comunicato tutt’altro. Prima del lockdown, a febbraio, la società ci ha contattato per proporci un prolungamento di contratto, a cui sia io che il mio assistito ci siamo subito dichiarati interessati. Mancava solamente l’ufficialità, poi la pandemia ha rimandato il tutto.
Si tratta assolutamente di una decisione presa unilateralmente dalla società: a Federico non passava nemmeno per la testa di lasciare Frosinone. Sulle motivazioni siamo entrambi perplessi: sul piano tecnico è impossibile discutere il valore del mio assistito; su quello comportamentale non ci sono invece mai stati motivi meritevoli per arrivare a una rottura. Non ci sono mai stati litigi, ne con l’allenatore ne con i compagni di squadra, o in generale con i comportamenti di tutta la famiglia del Frosinone Calcio.
Se il calciatore ha mai pensato di andare via da Frosinone? Assolutamente no. Frosinone rappresenta una seconda pelle per Federico, che ha sempre espresso la volontà di terminare qui la sua carriera da calciatore professionista. Dopo la retrocessione in Serie B, l’intenzione era quella di riconquistare la promozione nella massima serie. Anche quando ci siamo ritrovati con offerte provenienti da alcuni club di Serie A, l’intenzione di Federico è sempre stata quella di rifiutare qualsiasi proposta, in comune accordo con la società.”
Quale sarà il futuro di Dionisi? Al momento sia io che Federico ci siamo presi un periodo di riflessione. Passate le feste natalizie, inizieremo ad approfondire la situazione con più freddezza, pur rimanendo un senso di amarezza per gli ultimi sviluppi della vicenda. Ritengo che se doveva per forza di cose esserci un “finale”, non sarebbe dovuto essere questo, ne tantomeno è quello che Dionisi meritava. Un “finale” su cui la mancanza di comunicazione da parte del “board” del Frosinone Calcio lascia ampi spazi a pensieri fantasiosi che non giovano a nessuno».