Andrea Accardi, difensore del Palermo, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni del sito ufficiale del club rosanero: «Anche in questa emergenza il Palermo ha dimostrato di essere di categoria superiore, chi lavora in questa Società, oltre ad avere una professionalità da top club, ha un cuore grande. Il gesto del presidente Mirri di regalarci le sfinci di San Giuseppe è stato splendido, rappresenta al meglio la bontà di questo uomo e la sua voglia di far crescere il senso di appartenenza anche a chi non è palermitano, quelli che hanno più anni di me dicono che ricorda in tutto e per tutto lo zio Renzo Barbera, il più amato di sempre. Anche nel giorno di Santa Lucia ha voluto farci un regalo, facendoci consegnare al campo le arancine e pregandoci di non sbagliare la vocale finale: le abbiamo assaggiate tutti e due giorni dopo abbiamo vinto a Castrovillari. Oltre al presidente, i direttori Sagramola e Castagnini sono costantemente presenti ed al nostro fianco, così come lo staff tecnico, i medici, i fisioterapisti, il team manager, i magazzinieri, sempre disponibili h24 per qualsiasi nostra esigenza. Questa settimana ci hanno consegnato a casa le cyclette per poter potenziare la preparazione, roba da non credere per la serie D, non ci manca davvero nulla. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la quarta serie, categoria in cui alcune squadre non pagano gli stipendi addirittura da ottobre, per questo motivo abbiamo l’obbligo di tornare al più presto dove questo club, insieme alla città ed alla sua gente, merita di stare. Vorremmo vincere il campionato sul campo, sarebbe una gioia immensa, ma devono esserci le necessarie condizioni di sicurezza ed al momento è difficile azzardare previsioni. Ci siamo fermati poco prima del rush finale, c’erano le giuste condizioni per l’allungo decisivo, adesso non possiamo fare altro che allenarci sodo come se avessimo la certezza che torneremo presto a giocare, è l’unico modo per mantenere al massimo gambe e testa. Voglio abbracciare virtualmente il mio grande amico Nino La Gumina – conclude Accardi – ci sentiamo ogni giorno, per fortuna sta bene dimostrando di essere il solito leone».