Abusi sulle due sorelline di Monreale, i genitori: «Non sapevamo nulla»
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul caso degli abusi su due sorelline di Monreale.
Non sapevano nulla degli abusi che sarebbero stati commessi dal nonno e dallo zio nei confronti delle due sorelline che oggi hanno 13 e 20 anni. Si sono difesi così, nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Angela Lo Piparo, il padre e la madre delle due vittime che per anni – secondo l’accusa – sarebbero state costrette ad avere ripetuti rapporti sessuali con i parenti più stretti. I due genitori hanno chiesto al giudice di accertare ogni situa- zione, a partire da quell’unica violenza contestata al padre. Lui ha giurato di non avere mai toccato la figlia, il racconto dell’orrore sarebbe stato una fantasia della bambina, una sorta di ripicca per il fatto che era finito in car- cere per un altro reato abbandonando la famiglia.
Per quanto riguarda il nonno e lo zio, che invece hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, i coniugi hanno negato di essersi accorti che c’era qualcosa di strano. «Se avessi saputo quello che accadeva mi sarei mossa immediatamente. Mi sono resa conto solo quando la scuola si è attivata. Sono sempre stata attenta, per me queste accuse sono un fulmine a ciel sereno», avrebbe detto la mamma ribattendo alle domande del giudice. L’avvocato dei genitori ha annunciato che presenterà ricorso al tribunale del Riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare. I quattro sono stati arrestati due giorni fa dai carabinieri per violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo e lesioni personali con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di discendenti, con abuso di autorità e nei confronti di minori di 10 anni.
Le due ragazze, assieme a un fratellino, dalla scorsa primavera, sono state allontanate dal paese a pochi chilometri da Monreale e vivono in una struttura protetta dopo il provvedimento di allontanamento deciso dalla procura dei minori. L’indagine, diretta dal procuratore Maurizio de Lucia, con l’aggiunto responsabile delle fasce deboli Laura Vaccaro e i sostituti Giulia Amodeo e Danilo Carrozzo, che hanno coordinato il difficile lavoro della sezione operativa della Compagnia di Monreale, avrebbe svelato una realtà inconfessabile e terribile: prima il padre – una volta- poi lo zio e il nonno in maniera seriale, si sarebbero approfittati delle due sorelline quando restavano a casa mentre la mamma avrebbe tollerato e agevolato quanto stava accadendo, tentando di coprire le responsabilità dei congiunti.