Abodi: «Anche in una situazione di crisi, il sistema non è riuscito ad abbattere i costi»
Andrea Abodi, ministro per lo Sport e per i Giovani, ha presenziato a San Siro alla DLA Piper Sport Forum 2023.
Di seguito le sue parole:
«Sono risultati che fanno sorridere, inducono all’ottimismo – ha dichiarato il ministro Abodi -. Per il calcio bisogna tener conto che è un passaggio intermedio, bisogna misurare l’entusiasmo. C’è un libro di Dino Zoff che dice come la gloria dura solo un attimo, ora bisogna pensare ai prossimi Europei. La Nazionale è andata agli Europei, e dobbiamo farle i complimenti, ma dimentichiamo spesso le cinque squadre arrivate fino alle semifinali delle coppe l’anno scorso. Sono la conferma di una qualità che c’è, ma non basta perché quello che succede in campo è determinato da quello che succede fuori. Sinner? Abbiamo già archiviato il risultato delle ATP Finals, siamo già con la testa alle finali coppa Davis».
«Registro positivamente che il progetto del Milan va avanti. L’Inter ha la sua progettualità, su San Siro c’è una volontà del Comune di recuperare una agibilità progettuale che non sia soltanto legata al vincolo posto su questa infrastruttura che ha caratteristiche affascinanti, un’infrastruttura meravigliosa. Mi auguro che si possa adattare anche al futuro e non solo che possa ricordare i trionfi del passato. Il problema indubbiamente c’è, ma mi fermo qui per il rispetto soprattutto a quello che sta facendo l’amministrazione comunale che è il primo soggetto interessato. Da ministro mi preoccupo soltanto, ma è una preoccupazione che non esiste, che la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi si possa effettuare qui nelle modalità che abbiamo deciso».
«La nuova sfida è sicuramente riuscire a combinare le performance sportive e finanziarie. La formula banale del calcio è diminuire i costi e aumentare i ricavi e durante il Covid sembrava naturale un abbattimento dei costi, eppure sono aumentati. Anche in una situazione di crisi, il sistema non è riuscito ad abbattere i costi, che poi sono lo strumento attraverso cui si può ambire a migliorare la struttura dei ricavi. Non siamo riusciti a fare né l’una né l’altra cosa».
«Il valore culturale e sociale per le comunità di riferimento è un patrimonio inestimabile per un club, ma che non viene quasi mai misurato – ha continuato Abodi -. Se da un alto tutti gli indicatori economico-finanziari li possiamo misurare, il ritorno sociale dell’investimento sta facendo il suo ingresso nel mondo del calcio e secondo me sarà importante. I sentimenti non si misurano, ma sarà importante che il calcio continui ad alimentare questa dimensione molto stretta con le comunità. Bisogna sostanziare questa passione ancestrale e non darla per scontata nel tempo».