SERIE A

Abodi: «Abbiamo delle Under23 con troppi fuori quota, troppi stranieri»

Il ministro per lo Sport Andrea Abodi, ha espresso forti critiche sul sistema delle squadre Under 23 durante un’audizione alla commissione Cultura del Senato. Le sue dichiarazioni hanno evidenziato una serie di problematiche che, secondo il ministro, necessitano di interventi urgenti per migliorare il calcio italiano.

Critiche alle Squadre Under 23
Abodi ha bocciato apertamente il progetto delle Under 23, sottolineando come queste squadre presentino troppe anomalie rispetto agli obiettivi iniziali. «Abbiamo delle Under 23 con troppi fuori quota, troppi stranieri» ha dichiarato il ministro. Secondo Abodi, la presenza di numerosi giocatori non conformi all’età limite e di un’elevata quantità di calciatori stranieri contraddice lo scopo principale delle seconde squadre, che dovrebbe essere quello di offrire opportunità ai giovani talenti formatisi nei settori giovanili italiani.

Le Regole delle Seconde Squadre
Un altro punto critico sollevato da Abodi riguarda le regole che governano le seconde squadre. «Le seconde squadre hanno delle regole che non rispondono all’esigenza di dare un’opportunità a chi si è formato nelle squadre giovanili» ha affermato. Il ministro ha evidenziato come le attuali normative non siano adeguate a promuovere lo sviluppo dei giovani calciatori italiani, spesso messi in ombra da giocatori fuori quota e stranieri.

Il Calendario delle Presenze Internazionali
Oltre alle problematiche interne, Abodi ha espresso preoccupazione per il calendario delle presenze internazionali, definendolo «sempre più fuori controllo». Il ministro ha auspicato una revisione che possa tenere conto delle esigenze nazionali, affinché i club italiani possano meglio pianificare la crescita dei loro giovani talenti senza essere eccessivamente penalizzati dagli impegni internazionali.

Prospettive per il Futuro
Le parole del ministro Abodi rappresentano un forte richiamo alla necessità di riforme strutturali nel sistema calcio italiano, soprattutto per quanto riguarda la gestione e lo sviluppo dei giovani calciatori. La bocciatura del progetto Under 23 apre un dibattito su come riorganizzare le seconde squadre in modo da rispettare gli obiettivi formativi e competitivi che dovrebbero caratterizzarle.

 

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Redazione Ilovepalermocalcio