Abete: «Sicilia paga pegno per fallimento Catania. Al sud difficile trovare imprenditori»
L’ex numero uno della FIGC Giancarlo Abete, attuale Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, è intervenuto ai microfoni di “Italpress”.
Ecco le sue parole in merito al calcio italiano, e anche al fallimento del Catania:
«La missione a breve termine è lavorare sull’impiantistica, sui costi e sul livello dei formatori ed è collegata alla dimensione sociale, al volontariato e alla realtà del territorio. L’Italia è restia ad una logica del ricambio, su questo versante non ha fatto a sufficienza per garantire ai giovani le stesse opportunità che ha avuto la nostra generazione. Possiamo fare un’opera di incentivazione per i giovani, il problema si risolve nell’individuazione di politiche che raggiungono il risultato. E’ da 12 anni che non vinciamo più niente con i nostri club… Che grandi gruppi stranieri vogliano investire nel calcio italiano è importante e ci deve far piacere, ma altrettanto importante è capire che l’imprenditoria italiana non è in grado di reggere l’urto di questi grandi investitori internazionali perchè piano piano stiamo retrocedendo. Un Inter-Milan con Moratti e Berlusconi è diverso da quello di oggi, ma dobbiamo accettarlo. Però stiamo indietreggiando e il Sud paga pegno: è sempre più difficile trovare imprenditori del Sud. La Sicilia, ad esempio, è una grande regione e non ha nemmeno una squadra in B, oltre ad aver perso il Catania per fallimento».