“Fabrizio e Federico Sansone sono in arte “I Sansoni“, due fratelli palermitani determinati, irriverenti e con il vizio dell’ironia“. Si presentano così i fratelli Sansone, Fabrizio e Federico, nella descrizione del loro sito web. Il duo comico palermitano sta spopolando molto velocemente su internet, sia grazie alla qualità dei loro video ma anche grazie all’utilizzo di piattaforme social come Facebook e YouTube. Gli argomenti trattati da questi due giovani fratelli sono tanti e spesso riguardano anche la nostra isola in “prima persona”. Nonostante la giovane età, però, dalle loro clip è possibile trarre notevoli insegnamenti sullo stile di vita di ognuno di noi e sui valori che ci dovrebbero accomunare. I loro messaggi, infatti, sono rivolti alla riflessione sulle scelte che compiamo ogni giorno. Accompagnando la serietà e l’importanza di alcuni argomenti all’ironia.
Ultimamente, poi, abbiamo scoperto anche la loro passione per i colori rosanero: sì, i fratelli Sansone sono grandissimi tifosi del Palermo, particolarmente attaccati ai colori della squadra della città. E così, la redazione di Ilovepalermocalcio, ha deciso di contattarli in esclusiva per poter parlare del loro lavoro ma anche delle vicende (spesso tristi, ultimamente) che hanno riguardato e riguardano tutt’ora la società di viale del Fante. Insomma, non vi resta che leggere l’intervista!
Ciao Fabrizio e ciao Federico! Partiamo dal principio: chi siete e cosa fate nella vita?
«Noi siamo Fabrizio e Federico Sansone, in arte “I Sansoni”. Siamo due fratelli palermitani che hanno deciso di fare della recitazione un lavoro. Siamo nati il 1º maggio del 2015, per la festa del lavoro. Per ricordarci che siamo disoccupati. E per simboleggiare il fatto che ogni tentativo di inventarsi un lavoro è un gesto onorevole che compie anche chi non smette mai di cercarlo. Siamo due aspiranti attori e registi, quindi, che sperano di realizzare il loro sogno».
Come è nata la vostra idea di iniziare a fare video e caricarli sul web?
«Abbiamo cominciato un percorso di crescita, dopo 4 anni di laboratori e scuole teatrali, che potesse sfruttare una piattaforma per offrire un prodotto propedeutico a quello che vogliamo imparare a fare: cinema, teatro, tv».
Da dove nascono le vostre scene poi trasmesse online?
«Dal bisogno di dire qualcosa. Ci sono tantissimi temi legati all’attualità che ci toccano. Tutti ci toccano. E ce ne sono alcuni che spesso si ha paura di sfiorare per le possibili ripercussioni sulle interazioni con il pubblico, come la politica. Chi lo ha detto che due giovani comici non possano avere già la loro identità politica per fare ironia? Siamo in un paese libero, sappiamo quando abbiamo bisogno di documentarci per non commettere errori figli della poca esperienza, ma non ci tiriamo indietro perché non abbiamo paura. Neanche di sbagliare, eventualmente. Sappiamo che essere imparziali ci aiuterebbe nella “ascesa” ma se abbiamo un pensiero non ce lo teniamo dentro. Non ci schieriamo, ma ci piace affrontare anche i temi più spinosi senza paura».
Cosa volete trasmettere con le vostre clip al pubblico sempre crescente che vi segue?
«Vogliamo trasmettere sempre un valore, soprattutto quando ci si rilassa ridendo e si abbassano le difese d’apprendimento. Amiamo essere dei comici che fanno ridere senza pretese ma ancor di più ci piace, dopo aver suscitato una risata, far riflettere. Sulle piattaforme online e sui social network, dove abbiamo deciso di condividere i nostri contenuti, vogliamo lasciare un segno. Sarebbe inutile essere solo un semplice pezzo del puzzle; noi vogliamo essere quello che non si trova mai e che serve per completarlo. Raro, introvabile e odioso perché questi puzzle finiscono sempre così, che uno poi boh…».
Da quanto seguite il Palermo e come è nata la vostra passione per i colori rosanero?
«Seguiamo il Palermo da quando siamo piccoli. Abbiamo dei bellissimi ricordi. Siamo stati abbonati per anni. Abbiamo lasciato tantissime emozioni dentro il Renzo Barbera. La passione è nata grazie all’attaccamento alla maglia che ci hanno insegnato nostro padre e nostro nonno».
Non avete mai tifato altre squadre magari più gettonate nel massimo campionato italiano?
«MAI. Ci piace apprezzare il grande calcio. Ci divertiamo al fantacalcio, ammettiamo la grandezza delle grandi squadre, ma il cuore è rosanero».
Prendendo spunto dalla vostra ironia e dal vostro tifo per i rosanero, come giudicate l’operato della società Palermo degli ultimi anni?
«Abbondantemente altalenante. Un ottimo spunto per generare una serie comico-drammatica. E gli spunti per i nomi sarebbero migliaia: The Big Bang Zampa, Il trono di Zampa, The Walking Zampa, The Young Zampa».
Alcuni tifosi ritengono che Zamparini sia ormai arrivato alla fine della sua storia da presidente del club, anche voi la pensate così?
«È una domanda troppo drastica. Abbiamo più idee sul segreto di Fatima che sulla risoluzione gestionale del Palermo».
Ritenete sia giusto vendere il club ad una cordata cinese o ad un imprenditore italo-americano?
«Il calcio è economia. L’economia è un vento di denaro. Il vento cambia, soffia e genera nuove direzioni. Forse sì, è giusto cambiare aria. Ringraziando sempre».
Come avete valutato il ritorno di Corini in città?
«Una botta positiva. Corini è un pezzo di storia rosanero. Fa sempre bene ricordare i bei tempi, magari, qualche volta ritornano».
Come agireste sul mercato del Palermo?
«Se non abbiamo a disposizione i miracoli non abbiamo altre idee».
Chi potrà essere determinante in questa stagione praticamente disastrosa?
«Lo Faso, un giovane di prospettiva. Bisogna dare spazio ai giovani. Fatelo giocare!».
Chi è il vostro giocatore preferito in rosa e perché?
«Il nostro giocatore preferito in rosa è Luca Toni. Ah, no. Scusate. Seriamente? Quaison sporadicamente, allora».
Nestorovski è stata la sorpresa di questa stagione, credete sarà ceduto dal patron friulano come pezzo pregiato?
«Non vale ancora i soldi che vuole guadagnare lui. Non è il momento».
Posavec è il portiere giusto per questa squadra?
«Giovane anche lui, giusto dargli spazio. Forse affiancargli un portiere d’esperienza gli gioverebbe. Sorrentino ci manca».
In conclusione e in tutta sincerità, credete che il Palermo potrà salvarsi alla fine di questa stagione?
«Noi ci crediamo sempre. Ma la serie B è un male minore. Forse resettare fa bene sporadicamente. Noi, però, la fiducia non la perdiamo mai. Quindi, ci salviamo in serie B!».