UFFICIALE – “2 anni e 3 mesi di squalifica”: aggressione all’arbitro e carriera finita | Il sogno è distrutto in mille pezzi

Arbitro/ fonte Lapresse- ilovepalermocalcio.com

Mazzata tremenda per il calciatore, che dopo l’aggressione ai danni del direttore di gara è stato fermato per quasi due anni e mezzo.

Le squalifiche nel calcio sono provvedimenti disciplinari inflitti a giocatori, allenatori o dirigenti per comportamenti scorretti o violazioni delle regole. Possono variare da una singola giornata a sospensioni di mesi o addirittura anni, a seconda della gravità dell’infrazione. Le squalifiche più comuni derivano da cartellini rossi, accumulo di ammonizioni o proteste eccessive nei confronti degli arbitri.

Tuttavia, ci sono casi più gravi che portano a sospensioni lunghe, come l’uso di sostanze dopanti o il coinvolgimento in scandali legati alle scommesse. Se un’espulsione può costare 1,2 o anche 3 giornate di squalifica, per le altre ragioni lo stop può durare molto molto più tempo. Lo abbiamo visto ad esempio con i vari Tonali e Fagioli, fermati per circa un anno per il caos scommesse, ma anche per Pogba e Papu Gomez, ai box ancora più tempo per il doping.

Di recente poi è arrivato un altro verdetto davvero molto lungo, di ben due anni e tre mesi, inflitto ad un calciatore per aver aggredito fisicamente un arbitro. La sanzione, ovviamente meritata, ha praticamente distrutto del tutto il suo sogno.

Ancora violenze sugli arbitri

Nel corso degli ultimi tempi vengono alla luce sempre maggiori episodi di violenza ai danni degli arbitri, soprattutto nelle categorie inferiori, dove ci sono meno controlli.

Una situazione del genere ad esempio si è verificata in un campionato della Juniores under 19, dove un calciatore della Luisiana ha colpito con pugni al petto e sputato nei confronti del direttore di gara, minacciandolo anche verbalmente, e non riuscendo ad essere trattenuto dai suoi dirigenti.

Arbitro/ fonte Lapresse- ilovepalermocalcio.com

Gesto terribile: la squalifica è una mazzata

Come riportato da tuttocampo, dopo questo atto orrendo di violenza il giocatore è stato punito dal giudice sportivo con ”due anni e tre mesi di squalifica”. Una mazzata vera e propria dunque, che con tutta probabilità mette fine alla sua carriera e forse anche al sogno di diventare un professionista.

Una sanzione che però visto quanto commesso appare più che giusta. Solo in questo modo forse si può sperare di fermare questi terribili atti di violenza ai danni degli arbitri, che sono sempre più colpiti.