
Brunori si è ripreso il titolo di miglior cannoniere del Palermo in campionato, anche se in coabitazione. Con 4 reti, tante quante Insigne e Le Douaron, il capitano rosanero ha ritrovato confidenza col gol dopo un periodo difficile, segnando 3 volte nelle ultime 5 partite. Come sottolinea Paolo Vannini sul Corriere dello Sport, il rapporto complicato con l’ex direttore sportivo De Sanctis aveva influito sul suo rendimento, ma ora il bomber è tornato centrale nel progetto. In attesa che Pohjanpalo lasci il segno, il Palermo si affida nuovamente al suo attaccante di riferimento. Con il finlandese a battagliare in area, Brunori ha adattato il suo gioco, muovendosi di più tra le linee.
La parabola dell’attaccante nato in Brasile e cresciuto in Umbria è stata segnata da alti e bassi, ma l’affetto per i colori rosanero non è mai mancato. Come ricorda Vannini sul Corriere dello Sport, a maggio il suo nome era finito al centro delle polemiche dopo l’eliminazione dai playoff, con dichiarazioni interpretate in maniera più pesante di quanto realmente fossero. Ma il tempo rielabora le emozioni e oggi Palermo ha ritrovato il suo capitano, spinto dal desiderio di riscatto. Sembrava finito un ciclo, e forse lo pensava anche lui, ma adesso la storia può ricominciare. Si parla anche di un possibile prolungamento del contratto fino al 2028, segnale della sua volontà di centrare la Serie A con questa maglia.
Con 70 gol in rosanero, Brunori punta a scalare la classifica dei bomber del club. Se si considerano solo le reti in campionato, il record di Miccoli (74) è a portata di mano. Il finale di stagione può essere decisivo per raggiungerlo, magari con l’aiuto di Pohjanpalo, il cui arrivo rappresenta più uno stimolo che una minaccia. E proprio tra i due attaccanti potrebbe aprirsi un curioso interrogativo: se contro il Mantova al Palermo venisse finalmente concesso il primo rigore casalingo della stagione, chi lo batterebbe?