A seguito della notizia relativa alle sue dimissioni dalla carica di presidente del Palermo, la redazione di Ilovepalermocalcio ha contattato in esclusiva Clive Richardson. L’ormai ex numero uno del club di viale del Fante, si è decisamente tolto qualche sassolino dalla scarpa, rivelando alcuni dettagli sulla cessione del Palermo e sull’amministratore delegato Emanuele Facile. Richardson, che già prima di rassegnare le dimissioni aveva precisato che il suo ruolo nel Palermo non era esecutivo, bensì relativo esclusivamente all’aspetto sportivo, ha parlato così ai nostri microfoni:
Signor Richardson, alla luce di quello che ha visto in questi mesi, secondo lei il Palermo rischia davvero il fallimento?
«Penso che in questo momento l’azienda abbia un individuo al timone, Emanuele Facile, che non ha conoscenza del mondo del calcio e sta prendendo decisioni senza prendere consigli da quelli che lo circondano e che conoscono il settore. Chiaramente ci sono enormi pressioni finanziarie che sono state nascoste alla mia squadra da Emanuele Facile».
Può essere più preciso?
«Non eravamo a conoscenza del livello dei debiti nel club fino alle ultime 48 ore. Questi sono stati nascosti da Emanuele Facile».
Nel comunicato di acquisizione del Palermo, Sport Capital Group parlava del debito di 22.8 milioni di Alyssa. Sta dicendo che ci sono altri debiti?
«Sì! I debiti vanno dai 45 ai 67 milioni di euro, non lo so di preciso perché Emanuele Facile non ci vuole fornire i documenti necessari».
È in grado di dirci chi sono i reali proprietari del Palermo?
«Corrado Coen ed Emanuele Facile… Loro rappresentano “l’azionista”, chiunque egli sia. Lo abbiamo chiesto, in qualità di Global Futures Sport, e ci è stato detto che è un fondo maltese chiamato “Value Add” gestito da Corrado Coen».
Qualche giorno fa però Facile ha detto di non lavorare più con Coen…
«Non lo so, io non crederei a niente di quello che esce dalla sua bocca! Qualsiasi cosa probabilmente è una bugia. Adesso dovrà trovare un nuovo presidente del Palermo per sostituire me ed un nuovo membro del consiglio di amministrazione per sostituire John (Treacy, ndr). Con chi? Non lo so».