
Il 30 marzo 2005 il calcio rosanero scrive una delle pagine più luminose della sua storia. Una pagina, curiosamente, azzurra: in campo, dal primo minuto dell’amichevole Italia-Islanda, ci sono ben cinque giocatori del Palermo. Un evento senza precedenti, che suggella l’esplosione di una squadra rivelazione, capace di farsi notare anche oltre i confini del campionato.
Come ricorda Massimo Norrito su Repubblica Palermo, quella sera a Padova, contro l’Islanda, Marcello Lippi schiera una Nazionale con un’anima marcatamente palermitana: Toni, Barzagli, Zaccardo, Grosso e Barone vestono contemporaneamente la maglia azzurra, a conferma dell’impatto che il Palermo di Francesco Guidolin stava avendo sulla Serie A.
Il match terminerà 0-0, ma il risultato passa in secondo piano. La difesa dell’Italia è, di fatto, quella del Palermo, con la sola eccezione di Materazzi. E Toni segna anche un gol, poi annullato ingiustamente per fuorigioco. Poco male: è una serata da ricordare, un motivo d’orgoglio per l’intera città.
A celebrare l’evento arriva anche il commento di Totò Schillaci, palermitano ed ex simbolo della Nazionale:
«Sono felice per Palermo e per il Palermo. Quando giocavo io, se non eri dell’Inter, del Milan o della Juventus, difficilmente venivi convocato. Invece Lippi ha dimostrato di essere un grande allenatore».
Del resto, era impossibile non accorgersi di ciò che stava facendo quel Palermo: protagonista assoluto del campionato, lanciato verso l’Europa, e capace di esprimere un gioco curato nei minimi dettagli.
E per chiudere la serata in grande stile, mentre l’Italia archivia l’amichevole, il jet privato di Maurizio Zamparini decolla dall’aeroporto di Venezia per riportare subito a casa i suoi cinque gioielli. Una scena da film, degna di un Palermo che sognava in grande.