Giornale di Sicilia: “Ruggiero, a 17 anni esordio da veterano”

“Buona la prima. Gennaro Ruggiero può salutare con soddisfazione il suo esordio in Serie A, quello che segna il doppio salto dagli Allievi alla prima squadra senza neanche passare dalla Primavera. Gioia immensa per questo centrocampista diciassettenne, arrivato a Palermo all’età di quattordici anni dalla Mariano Keller, uno dei più importanti vivai della sua Napoli. Una “promozione” frutto del caso, di quel mercato che ha privato i rosanero di Hiljemark e costretto Lopez a giocarsi mezza stagione con soli quattro mediani. Pochi, pochissimi anche per gli allenamenti, motivo per cui la dirigenza ha optato per il salto di Ruggiero tra i big «Può ripercorrere le orme di Gattuso», cosi lo ha presentato subito il responsabile del settore giovanile Dario Baccin, e il paragone non può che essere scomodo. Lui, però, non s’é mai montato la testa. I senatori lo considerano un esempio da seguire e I’assenza congiunta di Jajalo e Gazzi ha convinto Bortoluzzi a lanciarlo da titolare nella sfida col Genoa: novanta minuti di sostanza e fiato, che non mai mancato nemmeno nelle battute conclusive del match. Basti pensare che è stato lui, il piu giovane in campo, ad avviare un contropiede nei minuti di recupero, sprecato da Rispoli con un diagonale fuori misura. Una corsa e una lucidità, quelle mostrate da Ruggiero, che non sono certo caratteristiche comuni per un giovane pescato dagli Allievi. Non ha fatto “rumore”, ovviamente, perché le sue qualità non sono queste: un mediano da “legna”, uno di quelli che morde le caviglie e rende complicato lo svolgersi della manovra avversaria. Lo ha capito subito Juric, che ha dovuto togliere uno dei suoi centrocampisti a gara in corso proprio perché la sua squadra non riusciva a superare la metà campo. E gli elogi arrivano anche dal tecnico Bortoluzzi, che non ha esitato a concedergli I’esordio in Serie A: «In un determinato contesto e con una certa struttura di squadra, i giovani possono rendere sicuramente meglio. Ruggiero, per dirne una, sembrava un giocatore navigato. Con la gente che parla e collabora in campo, diventa molto più facile anche per i giovani far vedere cosa possono fare. Da questo punto di vista come se avessimo fatto un risultato in più»”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.