Escl. padre Alastra: «Fabrizio cuore rosanero, suo sogno è esordire con il Palermo. Da Sorrentino può imparare tanto, ecco cosa gli dico sempre…»
Complice la partenza di Colombi e l’infortunio del nuovo arrivato Posavec, da terzo portiere Fabrizio Alastra è diventato di fatto il vice-Sorrentino. Il giovane estremo difensore rosanero, arrivato nel capoluogo siciliano dal Trapani, ha difeso i pali della Primavera del Palermo nella passata stagione, mentre quest’anno è entrato a far parte a tutti gli effetti della Prima squadra. A tal proposito abbiamo intervistato in esclusiva Gaspare Alastra, papà di Fabrizio. Ecco cosa ha raccontato ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com…
Signor Gaspare, com’è nata la passione di suo figlio per il calcio?
«A dir la verità io volevo che giocasse a basket perché lo vedevo crescere in altezza. Lui però sin dall’età di quattro/cinque anni tirava calci al pallone, quindi è stato subito inserito nelle giovanili del Trapani Junior club e da lì con il passare del tempo si è evoluto. Quello del basket è sempre rimasto il sogno del papà, ma gli sono comunque stato sempre vicino. Da piccolo io e sua madre lo accompagnavamo agli allenamenti, adesso ammetto che mi manca non poterlo più vedere durante le sedute. Da questo punto di vista è cresciuto».
Fabrizio ha sempre voluto fare il portiere?
«No, anzi nasce come terzino destro. Gli addetti ai lavori dicevano che giocava bene su quella fascia, poi un giorno mancavano i portieri e lui ha giocato tra i pali: da quella volta non è più uscito».
Che ragazzo è fuori dal campo?
«Fabrizio è un ragazzo d’oro. Il suo segno zodiacale è la bilancia ed ha una quiete interiore che fa paura, sua madre lo definisce a tratti “glaciale”. È come se vivesse tutte le emozioni senza lasciar trasparire nulla. Chissà perché, magari è proprio questo che lo rende particolare sottoporta. Aneddoti? Fabrizio parla davvero poco, specialmente della sua attività professionale, ogni tanto infatti glielo rimprovero. Gli unici suoi commenti sono “Sono stanco, ho finito l’allenamento ecc…” (ride, ndr). Non fa trasparire molto, ma il bene che gli vogliono i suoi compagni la dice lunga su che persona sia. Va d’accordo con tutti».
L’infortunio del giovane Posavec di fatto ha promosso Fabrizio come vice-Sorrentino. Si tratta di una grande chance per lui…
«Credo di essere emozionato più di lui! Quando gli ho chiesto come l’avesse presa mi ha risposto che per lui era qualcosa di normale. Vive tutto con la massima tranquillità e serenità e questo lo fa reagire al meglio in ogni circostanza».
Come si trova suo figlio a Palermo?
«Benissimo, la città gli piace molto. I suoi amici qui a Trapani vorrebbero vederlo di più, ma Fabrizio anche quando è libero preferisce restare a Palermo».
Fabrizio Alastra è cresciuto a Trapani e adesso gioca a Palermo, ma qual è la sua squadra del cuore?
«E’ tifosissimo della Juventus. Ha anche fatto uno stage a Vinovo e per lui è stato come vivere in tutto la sua squadra del cuore. Il suo idolo? Sicuramente Gigi Buffon, un portiere eccezionale. Tempo fa gli piaceva molto anche Iker Casillas, oggi non so…magari si è “evoluto” anche in quello (ride, ndr)».
Qual è il sogno di Fabrizio?
«Glielo leggo negli occhi, il suo sogno imminente è quello di esordire nel Palermo. Tiene molto alla maglia rosanero, ha i colori cuciti addosso nonostante sia trapanese di nascita. Da papà mi auguro che possa fare bene».
Cosa pensa della vicenda legata al futuro di Stefano Sorrentino a Palermo?
«Sorrentino si sta dimostrando davvero un gran portiere a livello professionale. A Fabrizio dico sempre di “rubargli il mestiere” il più possibile, perché sono insegnamenti che gli serviranno per tutta la vita sportiva e non. Hanno un rapporto tranquillo, amichevole. Sorrentino si pone come chi ha molto da consigliare e da questo punto di vista Fabrizio è molto contento».
CLICCA QUI per leggere anche l’intervista esclusiva a Francesco Caliandro, agente di Fabrizio Alastra.